Con vero piacere saluto questa nuova fatica di Riccardo, un regalo della sua instancabile verve narrativa alla nostra comunità. Ed è un senso di gratitudine quello che provo per questo suo sforzo, costante e fruttuoso, di voler lasciare ai più giovani la memoria delle persone e delle vicende che hanno fatto la storia del nostro paese nei drammatici periodi a cavallo dei conflitti mondiali.
Noi della mia età conosciamo solo in parte gli avvenimenti narrati, per come Ii abbiamo ascoltati, in modo frammentario, dalla viva voce dei pochi reduci che pure abbiamo avuto la fortuna di conoscere. Non mi permetto allora dì entrare nel merito della ricostruzione storica degli eventi. Di certo la precisione con la quale Riccardo colloca i fatti narrati nel contesto storico nazionale ed internazionale ci agevola molto nella ricomposizione di quel grande puzzle che è la storia che ciascuno di noi più desidera conoscere, quella della gente reale, che in modo più o meno diretto è entrata a far parte della nostra vita.
Un augurio. A Borrello non mancano certo giovani curiosi, capaci e preparati. Di tanto in tanto abbiamo anche avuto modo di apprezzare le loro qualità intellettuali nei loro studi, nelle loro ricerche, nella loro arte… Spero che, come Riccardo ed altri conosciuti e stimati autori borrellani, anche i più giovani maturino il desiderio di condividere il frutto del proprio impegno intellettuale con la comunità. Ed in particolare auspico che si continui a mantenere viva la memoria storica del paese, perché in fondo, perdonate la citazione, la storia siamo noi.

Giovanni Di Nunzio